Pagine di diario del ventennio (inventate ma non troppo)
3. Gli
artisti
Natalino
Otto, * nato a
Cogoleto nel 1912, è stato l’iniziatore del genere swing in Italia
*Personaggio
storico
18 Novembre 1936
Oggi sono felice e per
questo non posso non scrivere qui la mia gioia: sono rientrato in Italia. Dopo
essere stato in America e aver fatto il batterista su una barca attraversando
38 volte l’Atlantico, finalmente posso respirare l’aria della mia città,
Genova. Oggi farò un giro, per vedere cosa è cambiato dal giorno della mia
partenza ed andrò a trovare qualche vecchio amico.
23 Luglio 1937
Oggi è un giorno un po'
così. Continuano le pressioni da parte del Ministero della Cultura Popolare, dicono
che i miei brani non si potranno ascoltare in radio, perché secondo loro sono
“barbara anti musica negra”; inoltre mi costringeranno a cambiare i titoli dei
brani traducendoli in italiano. Sono davvero arrabbiato e triste, mi sa che
questa estate la passerò dedicandomi alle incisioni discografiche e agli spettacoli
teatrali.
13 Agosto 1937
Ieri sera c’è stato il
mio primo spettacolo teatrale. E’ stato molto difficile e anche un po’
imbarazzante perché ho dovuto cantare i miei brani tradotti, ma l’importante è
che lo spettacolo è piaciuto, infatti tutti ballavano ed erano contenti
6 Ottobre 1937
Per strada, nei locali, in
tutte le città italiane si parla dei miei brani: è un vero successo! Mi hanno
soprannominato il “Re del ritmo” perché faccio ballare tutti gli italiani. A
questo punto spero che l’Eiar trasmetta le mie canzoni anche alla radio.
17 Marzo 1938
Niente da fare. Questa
mattina io e Gorni Kramer abbiamo tentato il tutto per tutto per avere le
nostre canzoni alla radio, contattando dei funzionari del Minculpop, ma è
andata buca I miei dischi stanno andando a ruba e cantanti di cui non si
conosce neanche l’esistenza vengono fatti sentire in radio!
11 Gennaio 1945
Oggi sono proprio stanco,
ho finito le riprese del film in cui reciterò la parte di un cantante, il film
si intitolerà “Tutta la città canta”. La parte principale, quella del maestro,
è del grande Nino Taranto. Spero che presto il film vada nelle sale e abbia il
successo che merita
15 Novembre 1946
Abbiamo passato un
periodo bruttissimo con la grande guerra ma sono contento che tutto sia finito;
sono ancora più contento del successo dei miei dischi ma non capirò mai perché
la RAI di qualche anno fa non accettò né me né i miei brani.
Andrea Camilleri*, nato nel 1925 a Porto Empedocle, Agrigento è stato un famoso
scrittore. Il suo nome è maggiormente legato ai romanzi che hanno come
protagonista il commissario Montalbano. E’ morto il 17 luglio del 2019
*Personaggio storico
10
novembre 1939
Oggi mi sono fatto
coraggio: ho preso carta e penna e ho scritto a Mussolini! Mio padre non sa
niente, ma sono sicuro che se il mio desiderio si dovesse avverare sarà
orgoglioso di me… Ho scritto chiaramente al Duce che io voglio partire
volontario in Africa: sì, voglio contribuire a sconfiggere le truppe inglesi,
voglio dare una mano a rendere grande l’Italia con la conquista di un impero.
Sono emozionato, non vedo l’ora di ricevere la risposta
12 novembre 1939
Oh…che sbadato… mi sono
appena ricordato, che con la fretta di andare a spedire la lettera, ho dimenticato
di inserire il mio indirizzo, in modo che Mussolini potesse rispondermi! E ora?
17 dicembre 139
Problema risolto con la
lettera a Mussolini: oggi mi è arrivata una chiamata dal segretario politico
della sezione del Partito di Porto Empedocle, che mi ha riferito ciò che il
duce gli aveva risposto: “Vi preghiamo
di comunicare al giovane Balilla Andrea Camilleri che è troppo giovane per
fare la guerra, ma non mancherà occasione. Firmato M di Mussolini “. Mi dispiace tanto…ci tenevo ad
andare in guerra, ma sono orgoglioso che il Duce in persona mi abbia risposto
Epilogo- Da un’intervista
di Camilleri al Corriere della Sera di qualche anno fa
“Io sono nato nel ’25, cioè a dire tre
anni dopo che il fascismo in Italia aveva preso il potere. Quindi sono stato un
bambino allevato in pieno regime fascista, e per quello che può essere la
mentalità di un bambino, beh, era uno splendido regime. Era una cosa
meravigliosa. Per questo non mi vergogno di dire che sono stato
fascista. Sono cresciuto in un ambiente dove era molto difficile opporsi. Avrei
tanto voluto farlo
ma a essere onesti ci sarebbe voluto un coraggio
inumano. Ho detto no, ma tardi, dopo averci creduto come tutti. A guardarmi
indietro ora ai miei occhi appaio come uno che ci è cascato e questo mi fa
tanta rabbia. Purtroppo quella lettera se la tenne il professor
Innocenzo Pirandello, perché io oggi l’avrei appesa incorniciata in
salotto, tanto la trovo divertente. La cosa che più mi diverte è che M. si sia
preso la briga di rispondermi…”
Mario
Panzeri*,
nato a Milano nel 1911 è
stato un paroliere e compositore italiano. Il suo nome è legato a grandi
successi come Grazie dei fiori, Pippo non lo sa, Maramao perché sei morto e
Papaveri e papere, quest’ultima del 1952
*personaggio
storico
12 febbraio 1939
La canzone Maramao perché sei morto è un grande
successo di pubblico. E d’altra parte non poteva essere altrimenti: fa ridere,
è orecchiabile, distrae la mente. E poi, molte persone sicuramente ci ritrovano
qualcosa della loro sapienza popolare e storia locale: il ritornello infatti
non l’ho inventato io, già lo conosceva il Belli, e poi si ritrova in una
dedica al brigante lucano Ninco Nanco. Qualcun altro ci vedrà la canzone
abruzzese Mara maje, di origine medievale. Ora però rischia di subire la censura
del regime: dicono che io voglio prendere in giro addirittura Ciano, il suocero
di Edda Mussolini! E questo perché questa canzone nel tempo è stata usata per
prendere in giro qualche potente di turno…. Ok, ma dove sta scritto nella
canzone che ce l’ho col consuocero del Duce? Che poi è anche morto, poverino. E poi, anche se fosse…in qualche modo dobbiamo
reagire, no?
6 Maggio 1939
Ci risiamo…ah ah ah.
Anche Pippo non lo sa fa arrabbiare
il regime. E Pippo Pippo non lo saaaa…che
quando passa ride tutta la cittàààà. Questa volta dicono che io, Rastelli e
Kramer abbiamo preso di mira nientedimeno che Achille Starace! Beh, a dire il
vero, ora che ci penso, anche lui, come il Pippo della canzone, va in giro
tutto impettito e gonfio di boria, con la sua camicia nera, a passeggio fra il
popolo che un po’ lo sbeffeggia…ma di gente così è piena la storia, dai. E
comunque, devono avere un po’ la coda di paglia questi gerarchi…si offendono
per niente: insomma ognuno nelle canzoni ci vede quello che vuole, ma dove sta
concretamente il segno che l’offesa è rivolta a Starace?
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