Recensione Volevo nascere vento


Volevo nascere vento è stato pubblicato dalla casa editrice Mondadori nel 2012. L’autore è Andrea Gentile, scrittore e direttore editoriale della casa editrice Il Saggiatore, nato a Isernia. Ha scritto anche altri romanzi ma questo è il suo primo testo per ragazzi.
Volevo nascere vento è la vicenda vera vissuta da Rita Atria, raccontata in forma di romanzo.
Rita nacque a Partanna, un paesino della provincia di Trapani, nel 1974. Sin da piccola visse in una famiglia mafiosa. Il padre, Vito, era conosciuto come un uomo d’onore, al quale tutti si inchinavano, gli baciavano le mani e gli chiedevano favori, fino a quando Cosa Nostra non lo uccise.
Morto il padre, la ragazza si avvicinò sempre di più al fratello Nicola e a sua cognata Piera, però il fratello aveva intrapreso la stessa strada del padre.
Nicola aveva l’intenzione di vendicare l’uccisione del genitore, ma Cosa Nostra lo bloccò e uccise pure lui.
La moglie Piera, disperata e sfinita, decise di collaborare con la giustizia. Così lasciò definitivamente Partanna per entrare a far parte del sistema di protezione dello Stato in favore dei collaboratori di giustizia.
Anche Rita, una volta diventata maggiorenne, iniziò a collaborare con la polizia. In un diario, scritto da lei, erano registrati i nomi delle persone che facevano parte di Cosa Nostra.
Le informazioni di Rita vennero raccolte dal magistrato Paolo Borsellino, che per lei sarebbe diventato prima come uno zio e poi come un secondo padre.
Le due collaboratrici si trasferirono a Roma, cambiando identità ed iniziando una nuova vita.
La mafia, che lei chiamava il mostro, il 19 luglio del 1992 uccise Paolo Borsellino con un’autobomba, in via d’Amelio a Palermo.
A distanza di una settimana, Rita, ferita e delusa, arrivò a compiere un gesto estremo, lanciandosi nel vuoto dal settimo piano del palazzo in cui viveva.
Rita Atria, nonostante il suicidio, ha mostrato un grande coraggio, il coraggio di voler cambiare la propria vita. Per farlo si è messa contro la sua famiglia e ha dovuto vivere alcuni anni della sua gioventù in una città lontana e in incognito. Non è facile questa scelta, infatti moltissimi sono quelli che, facendo parte di una famiglia mafiosa, preferiscono tacere e sottostare ai loro ordini. Solo che il suo grande coraggio non le bastò quando le mancò Paolo, che considerava la sua guida e al quale era legata da un profondo affetto.  Io consiglio questo libro, perché ci fa conoscere dei grandi personaggi, e ci fa vedere da vicino la tragedia della mafia.
Ilaria, Domenico, Chiara, Simone

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